PopChords
La Vocal Band
I PopChords nascono a Padova nel 2016.
Obiettivo del gruppo è quello di eseguire a cappella brani pop e temi delle più celebri colonne sonore utilizzando le voci come strumenti, dedicando grande attenzione alla parte ritmica ed armonica dei brani. Quasi tutti gli arrangiamenti sono curati dal direttore, Mattia Nicchio, che adatta i brani in funzione dell’organico del gruppo.
Dalla loro fondazione i PopChords hanno partecipato a numerose iniziative organizzate nel padovano, dimostrando una grande sensibilità nei confronti della beneficienza e del volontariato, sostenendo con la loro musica iniziative a favore di importanti realtà del territorio (associazione Pet Project che si occupa di progetti di Pet Therapy presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale di Padova, associazione Tralaltro per la giornata mondiale contro l’AIDS, associazione Valentina Penello che assiste le famiglie dei malati terminali).
Il gruppo è iscritto fin dalla sua fondazione all’ASAC Veneto, alle cui iniziative ha preso parte in diverse occasioni (37° e 38° Rassegna dei cori padovani, Venezia in Coro 2017, Coro Grande ASAC Padova).
Nel maggio 2018 i PopChords hanno vinto il terzo posto al 52° Concorso Nazionale Corale Città di Vittorio Veneto per la categoria “Vocal pop-jazz, gospel e spiritual”.
È possibile seguire aggiornamenti e sviluppi del gruppo sulle pagine Facebook e Instagram e sul canale YouTube.
Chi siamo
Forgiati nel crogiolo dell’afflizione armonica,
temprati nel rigore di ritmi inesorabili.

Bellissimo e dispotico, arrangia quasi tutti i pezzi eseguiti dai PopChords, preferibilmente in tonalità con almeno cinque alterazioni in chiave. Preferirebbe un coro composto solo di suoi cloni, ma per il momento si accontenta.

Chi lo dice che i soprani sanno solo cantare la melodia principale? Tutti, perché è vero. Ma Marta, benché educata al protagonismo da un passato nella musica classica, intende dimostrare a tutti che sbagliano, conciliando le sue due passioni irrinunciabili: cantare e avere ragione.

Ha scoperto di avere l'orecchio assoluto quando all'asilo i suoi compagni cantavano le sigle dei cartoni nella tonalità sbagliata. Strenuo difensore dell'intonazione dei brani, pratica il canto in bicicletta come attività sportiva. In compenso non ricorda i testi.

Da filosofa insoddisfatta ha smesso di seguire esempi di uomini illustri adottando lo stile esistenziale di slummer. Affronta la musica con arroganza convinta che una scala armonica sia un estenuante esercizio fisico.

Mentre sta in cucina a preparare cioccolatosissime torte e cheesecakes, armonizza canticchiando qualsiasi fonte sonora, dalla radio alla suoneria del telefono al timer del forno.

Silenziosa, moderata, riservata: queste caratteristiche sono assenti in Marianna. Famosa anche come Ghetto Queen, spacca i timpani alle persone sin dall'infanzia toccando note così profonde che i tenori si sognano.

È il nonno del gruppo. Canta e suona da quando ha attraversato le Alpi con Annibale. Sarà per questo che studia con il grammofono.

Negata fin dalla nascita per qualsiasi tipo di attività motoria, ha infine trovato nel canto l'unica forma di espressione che potesse garantirle una quasi totale incolumità.

Scartato come ballerino alla Scala per colpa delle calzamaglie troppo strette, sfoga quindi la sua grinta nella sezione bassi. Non sa cosa sia la vergogna, ma secondo lui alla griglia viene benissimo.

Omonima del gorilla di peluche che aveva da bambina, ha deciso che da grande, oltre al primate, avrebbe fatto il mezzosoprano. Nessuno è riuscito a fermarla.

La sua missione è dimostrare l'infondatezza dei pregiudizi sulle bionde, perciò sta imparando a distinguere la mano destra dalla sinistra. Alla sua latitudine si vede ben poco e nemmeno le note che canta la aiutano a crescere in altezza. Si dice però che nella botte piccola ci sia il vino buono.

Quando canta in doccia manda in risonanza i vetri del box. La sua abilità di "listen & repeat" gli permette di salvarsi in corner quando arriva alle prove impreparato. Teme le prove di sezione.

Corista fin dalla tenera età, punta tutto sul suo sviluppatissimo orecchio musicale, compensando, così, le sue evidenti lacune di teoria musicale. Incapace di cantare i testi dei brani in inglese con la pronuncia corretta, conia neologismi foneticamente credibili. Scartata ingiustamente nel '95 alle selezioni nazionali dello Zecchino D'Oro, ha avuto il suo personale riscatto riuscendo ad entrare nei PopChords.

Incapace di colorare dentro le linee da oltre un quarto di secolo, esprime la sua spiccata vena artistica provando a cantare. Talentuoso couch potato, il suo sport preferito è il lancio del prossimo episodio.

Se la tira un sacco perché ha inventato il nome del coro. Fa bene, perché è bellissimo. Autoproclamatasi capo ultras della curva soprani, a volte si avventura nel campo degli ultrasuoni, dopo aver risalito il pentagramma come un portentoso salmone sonoro.

Si narra che la prima parola da lui pronunciata nella culla sia stata “sincope” e che immediatamente sia stato portato alle prove. Discreto suonatore di flauto sin dall'infanzia, pare che le imprecazioni dei vicini per i suoi fischi assordanti abbiano spinto per contrappasso le sue corde vocali ad assestarsi per sempre sui registri gravi.

Nonostante le difese immunitarie pari a quelle di un criceto la costringano in casa metà dell'anno, per il resto del tempo imperversa in giro al grido di "se puoi sognarlo puoi farlo". Hanno provato a svegliarla dai costanti sogni a occhi aperti, ma hanno trovato il cartello "chiuso per ferie".

Bilancia la sua scarsa esperienza canora con uno spiccato senso del ritmo e un'eccellente capacità polmonare, doni derivanti dallo studio delle percussioni e dalle sue innumerevoli allergie, che lo costringono ad una vita di eterna apnea.

È un fulmine? No! È un meteorite? No! È solo lei che rincorre l'ennesimo tram. Per sperimentare appieno le sue doti melodrammatiche da contralto basta provare a rubarle l'ultima fetta di pizza o a parlarle prima delle undici di mattina. Accantonato il sogno hollywoodiano, ora pensa più pragmaticamente alla conquista di un Grammy con i PopChords. La conquista del mondo è il prossimo step.

Convinta di vivere in un musical poiché porta nel cognome il verbo "cantare", Claudia apprese l'amara verità sul mondo quando canticchiando per chiamare a sé gli animaletti del bosco, nessuno le rispose. Incassato il colpo, oggi si limita ad intonare la colonna sonora delle sue giornate roteando a braccia aperte alla Julie Andrews qualora si trovi in presenza di grandi e verdi distese erbose.

Da piccolo ha iniziato a suonare il pianoforte, poi ha scoperto di saper dare molto più fastidio ai vicini cantando a squarciagola, quindi spesso combina le due cose. Ascolta canzoni tristi e trema di fronte alle canzoni in maggiore.

Indecisa fin da piccola se diventare Indiana Jones o una gorgheggiante principessa Disney, risolve in parte il problema prendendo lezioni di canto. Approda nei PopChords e scopre la sua vera vocazione di soprano, per la gioia di chi la sente provare i brani causando notevoli interferenze con la TV di casa.

Le fratture che si è procurato in gioventù, a causa dei suoi modi leggiadri, lo hanno costretto a periodi di immobilità durante i quali ha cominciato a cantare per ingannare il tempo: da allora non ha più smesso, imparando a compensare la sua incapacità di articolare correttamente le parole con un eccessivo entusiasmo interpretativo.

Ha iniziato a gorgheggiare quando ancora internet non era nato ed è convinta che dagli anni ’80 siano trascorsi solo vent’anni. Noi glielo lasciamo credere, anche perché aspettiamo il giorno in cui intonerà “Mezzosoprani just wanna have fun!”

Dopo una carriera da trombettista che lo ha portato ad esibirsi di fronte alla mamma, alla nonna e a volte pure alla zia, ha deciso di scoprire nuove frontiere del disturbo condominiale iniziando anche a cantare. Da sempre avverso ai melismi e fiero sostenitore del "less is more", ha felicemente trovato la sua dimensione nella sezione bassi.

Sempre tesa e in ansia per la vita, trova pace solo nell'armonia degli accordi. Nel (raro) tempo libero impara nuove lingue, ma non sempre le riescono frasi di senso compiuto, nemmeno in italiano.

Scoprì in giovane età un notevole talento nel canticchiare una canzone ripetendo sempre le stesse parole. Allontanata per questo dagli ambienti musicali locali, approda nei PopChords, dove milita sotto il falso nome di Angelica.

Sempre equipaggiato con zaini, borse e tasche molto capienti, ama risolvere problemi che non sapevi di avere con soluzioni improbabili. La luce scarseggia? Ecco delle lucine natalizie a batteria. Senti un lieve pizzicore alla gola? Prova queste caramelle balsamiche con effetto digestivo! Serve un basso? Stefano ve lo procurerà. Nel frattempo, canta lui.

Malgrado l'asma fulminante che da sempre lo accompagna, non ha mai rinunciato al canto e alle sigarette, che ama chiamare la sua "morte nera". La mancanza di fede delle persone è la cosa che più di tutte risveglia il suo lato oscuro.

Come si evince dall'azzeccato soprannome, dovuto ai gorgheggi improvvisati in barba allo spartito, è un convinto individualista. Il suo egoismo non si limita all'ambito musicale: chiedete al suo amministratore, che non ne può più di ripetergli che no, nel suo appartamento non potrebbe tenere animali domestici, specie se pelosissimi.
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